Conoscere per comprendere. I corsi di Lingue Bibliche all’ISSR

 

CONOSCERE PER COMPRENDERE

di Laila Lucci

 

 

Da qualche anno si assiste nella Chiesa ad un rinnovato interesse per la Sacra Scrittura; si pensi al recente Festival biblico di Vicenza che, nell’ultima edizione, ha avuto ben 45.000 presenze. In parte si tratta dei frutti del cammino della Chiesa italiana dopo il Concilio, con parecchie iniziative di pastorale biblica e di divulgazione (Centri di ascolto del Vangelo, Gruppi che praticano la Lectio Divina, Gruppi di preghiera sulla S. Scrittura). Si avverte da più parti l’urgenza di recuperare una lettura della Bibbia secondo le modalità con quali è sempre stata letta nella Chiesa: come Parola di Dio che interpella il credente ed è il fondamento della sua vita; «la Parola di Dio – infatti – si è fatta carne» ed ha il nome del Figlio dell’Altissimo. Per questa consapevolezza Padri della Chiesa come Girolamo hanno potuto affermare che  «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo»; da ciò consegue che la comunione con la Scrittura è comunione con una Persona. Ora, per entrare in comunione con un individuo, captare il suo pensiero, è indispensabile parlare la sua lingua; questo è tanto più  valido per la S. Scrittura. Il lettore che desidera coglierne l’anima, l’interiorità, deve «parlare le sue parole», mettersi in sintonia con l’ambiente culturale che l’ha generata, la tradizione che l’ha consegnata nei secoli. Il Concilio Vaticano II, in particolare la Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione, raccomanda all’interprete della Bibbia di comprendere ciò che «l’agiografo ha inteso e ha espresso in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso» (DV § 12). Ciò significa tenere conto della sua lingua, della sua preparazione culturale, delle sue conoscenze scientifiche.

Nel lettore che si accosta con sincera apertura al testo biblico nasce spontaneo il desiderio di comprendere il significato di parole ed espressioni proprie dei libri sacri, che talora presentano anche varie possibilità interpretative. Nasce così la domanda di conoscenza delle lingue nelle quali la Bibbia è stata scritta originariamente. Essa ci offre una autorevole conferma dell’importanza della conoscenza dei testi originali: Ben Sirac, meglio conosciuto come Siracide, traduttore egli stesso di un testo sacro, afferma che «le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza quando vengono tradotte in un’altra lingua» e che «i libri nel testo originale conservano un vantaggio non piccolo» (Siracide, Introduzione, 22-26). Ogni traduzione è in qualche modo “un tradimento” del testo originale, perché il traduttore deve inevitabilmente operare scelte nell’uso delle parole, in quanto molte espressioni caratteristiche della lingua di un popolo non sempre trovano un corrispondente adeguato presso un’altra cultura. Talora nascono traduzioni fuorvianti dal senso originale di un testo e ciò è tanto più grave quando si tratta del messaggio della Parola di Dio, che è Parola ispirata. Nei testi originali c’è una componente viva, vitale, divina, che abbatte ogni pregiudizio legato alla considerazione delle lingue antiche come un ingombrante deposito “morto”; non ci sono lingue più vive di quelle che introducono allo studio della Bibbia, in quanto comunicano vita spirituale.

La nostra diocesi da diversi anni si fa carico di offrire, a chi desidera conoscere più da vicino la Parola di Dio, molteplici possibilità di uno studio accurato dei testi biblici, e anche l’insegnamento delle principali lingue bibliche: il greco e l’ebraico. L’Istituto Superiore di Scienze Religiose offre, oltre ai corsi di Introduzione alla S. Scrittura e a quelli dedicati ai testi dell’Antico e Nuovo Testamento, anche corsi biennali di 40 ore ciascuno: il primo livello ha come scopo l’acquisizione delle nozioni di base della lingua, di tipo eminentemente morfologico; il secondo è per coloro che desiderano approfondire, acquisendo gli strumenti che abilitano alla lettura di larga parte dei testi biblici.

 

Greco Biblico I livello (a partire dal 24 ottobre): Giovedì ore 18.50-20.30, con il Prof. Don Carlo Rusconi (40 ore)

Ebraico Biblico I livello (a partire dal 22 ottobre): Martedì ore 18.50-20.30, con la Prof.ssa Laila Lucci (40 ore)

Ebraico e Greco II livello (a partire dal 4 ottobre): Venerdì ore 18.50-20.30 (40 ore)