“Ho bisogno di credere. È un bisogno né vivo né maturo, per la verità, un bisogno infantile di sentirmi protetto, di essere giudicato benevolmente, capito, e possibilmente perdonato.”
da una conversazione con Sergio Zavoli
Nel centenario della nascita di Federico Fellini, la Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” di Rimini e il Centro Culturale “Paolo VI” di Rimini – con il patrocinio e il supporto del Pontificio Consiglio per la Cultura e del “Cortile dei Gentili” – intendono approfondire la poetica del regista, pervasa di riferimenti e citazioni di carattere religioso, con una serie di iniziative.
Federico Fellini (Rimini, 20 gennaio 1920 – Roma, 31 ottobre 1993), considerato uno dei maggiori registi della storia del cinema, nell’arco di quarant’anni – da “Luci del varietà” del 1950 a “La voce della luna” del 1990 – ha “ritratto” in decine di lungometraggi una piccola folla di personaggi memorabili.
Definiva se stesso “un artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”. Ha lasciato opere ricche di satira e velate di una sottile malinconia, caratterizzate da uno stile onirico e visionario. Candidato 12 volte al Premio Oscar, con i film “La strada”, “Le notti di Cabiria”, “8 1/2” e “Amarcord” ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero, inoltre gli è stato conferito nel 1993 l’Oscar alla carriera.
Dopo la sospensione dovuta all’emergenza COVID-19, il progetto “Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro” si articolerà in diverse manifestazioni culturali che si svolgeranno nel mese di Ottobre 2020 tra Rimini (10 ottobre) e Roma (24 ottobre).
Il progetto rientra tra gli eventi riconosciuti e inseriti nel programma Fellini100.
Obiettivi del Progetto
La poetica di Fellini è pervasa di riferimenti e citazioni di carattere religioso, a volte con tratti popolari e nostalgici, a
volte provocatori, con sempre sullo sfondo la matrice cattolica degli anni di formazione giovanile (l’oratorio salesiano, la parrocchia, i preti, le suore, la pietà popolare).
Pure è presente – con tratti più sarcastici – l’incontro con la realtà “romana” della gerarchia ecclesiastica.
Fondamentale la vicinanza ispiratrice della moglie, l’attrice Giulietta Masina, donna di grande spiritualità.
Fellini ha frequentato la stessa scuola e lo stesso oratorio salesiano dove il Beato Alberto Marvelli, di cui Fellini teneva con sé un’immagine, si è formato.
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Per ulteriori informazioni:
fellinieilsacro.unisal.it