AA.VV., Il libro aperto e divorato (Ap 10,9). Bibbia: traduzione e tradizione, cultura e arte, a cura di Guido Benzi, Eurilink University Press, Roma 2018, 388 pp.
Il titolo del volume rimanda all’ultimo libro biblico, l’Apocalisse (10,9-11) ove Giovanni, prima del settimo squillo di tromba, viene investito della missione profetica attraverso un atto simbolico: egli deve ricevere un rotolo aperto dalle mani del messaggero celeste e divorarlo. Tale immagine biblica, è sembrata eloquente per compendiare l’intento della raccolta di saggi che il volume presenta, raccolti in una serie di seminari promossi congiuntamente dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” delle Diocesi di Rimini e San Marino-Montefeltro e dalla Fondazione
Universitaria San Pellegrino di Misano Adriatico e che indagano la Bibbia da angolazioni diverse: la tradizione e le traduzioni da un lato e l’arte e la cultura dall’altro.
Vi si ripercorrono le versioni del libro sacro in lingua antica (ebraico, aramaico, greco e latino), mostrando anche attraverso quali strumenti scientifici sia possibile, oggi, risalire ad un testo biblico in lingua originale e quali siano le
difficoltà da affrontare nel tradurlo come testo sacro, nonché i contesti ecumenici che esso deve supporre e quanto una tradizione interpretativa autorevole possa influenzare una traduzione biblica.
Inoltre, vi si delineano la storia degli effetti della Bibbia in diverse forme culturali e artistiche. Il “Libro”, infatti, prima di rappresentare uno specifico campo di indagine per specialisti, è un patrimonio comune, accresciutosi nelle varie epoche e nei vari contesti culturali e storici, dando origine a riflessioni che hanno avuto riverbero nell’arte, nella letteratura e nella cultura in genere.