Se n’è andato in questo inizio 2025 Mario Guaraldi, figura di riferimento per l’editoria e la cultura riminese.
Guaraldi si è occupato del settore editoriale per oltre cinquant’anni, fondando nel 1971 l’omonima casa editrice, vero e proprio pioniere dell’editoria indipendente.
È stato precursore del print on demand, ha promosso i primi master in editoria, organizzato iniziative e eventi culturali di altissimo rilievo. Ha insegnato giornalismo all’Università di Urbino e all’Università di Parma. Le sue lezioni sono raccolte nel volumetto “Radici di carta frutti digitali”.
Tra gli autori di spicco a cui ha dato voce: Umberto Eco, Paolo Fabbri, Pierre Bourdieu, Enzo Fontana, Gianni Rodari, Giuliano Scabia, Piero Meldini, Alberto Moravia, Eugenio Garin, Herman Melville, Furio Colombo (anche lui scomparso recentemente), Laura Galasso e molti altri.
Con la sua casa editrice ha pubblicato anche “La mia Rimini” di Federico Fellini.
Ha mantenuto per tutta la vita un rapporto dialettico, spesso anche conflittuale, con la città di Rimini, la cui Amministrazione aveva scelto proprio lo scorso 21 dicembre 2024 di conferirgli il più alto riconoscimento cittadino, il Sigismondo d’oro.
Non possiamo non ricordare in questo ambito anche la decennale collaborazione con il nostro Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli”. Per anni è stato, infatti, editore di riferimento per il nostro Annale “Parola e tempo” e anche per alcune pubblicazioni dell’Istituto. Ricordiamo, ad esempio, i volumi di Filone di Alessandria pubblicati con traduzione a fronte, alcuni volumi (sia in cartaceo che in formato ebook) della “Storia della Chiesa riminese”, e i volumetti tematici riassuntivi curati dalla carissima prof.ssa Cinzia Montevecchi.
Un legame di amicizia e collaborazione con l’Istituto, nato già con il precedente direttore, il prof. Natalino Valentini, e che oggi ci fa prossimi nell’affettuosa preghiera per il cordoglio della sua scomparsa, e pure ci riempie di orgoglio e di riconoscenza.
Alla moglie Maria Perchiazzi, ai suoi figli e a tutti i suoi affetti rivolgiamo le più sentite condoglianze a nome di tutta la comunità accademica dell’Istituto.
A Mario Guaraldi la nostra gratitudine: il suo lavoro ha lasciato un segno profondo in questa città che non potremo mai dimenticare e che ci sarà ancora di ispirazione e stimolo.